Skip to content Skip to footer
Università di Genova

Campioni Ambientali Antartici
BCAA

La Banca Campioni Ambientali Antartici (BCAA) è organizzata presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Univerisità di Genova. E’ dotata di apparecchiature che permettono la conservazione di numerosi campioni rappresentativi degli ecosistemi antartici sino a temperature -150 °C. L’analisi di questi campioni consente di studiare la presenza e l’evoluzione di sostanze, ritenute pericolose per l’uomo e per l’ambiente, accumulatesi e conservate nei ghiacci.


Responsabile BCAA
Soggia Francesco
email francesco.soggia@chimica.unige.it

Coordinatore
Magi Emanuele
email emanuele.magi@chimica.unige.it

Supervisore Progetti BCAA
Grotti Marco
email marco.grotti@chimica.unige.it

Logistica ed archiviazione dei campioni
Abelmoschi Maria Luisa
email abel@chimica.unige.it

Dove siamo
Università degli Studi di Genova
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
Via Dodecaneso, 31
16146 Genova

tel. +39 010 3536113
fax: +39 010 3536190

Orari
Al momento non esiste un’esposizione, ma i laboratori sono visitabili su richiesta.

Università della Tuscia

Micologia

La Sede Associata del Museo Nazionale dell’Antartide di micologia è stata istituita nel 2006; essa consta di una collezione di rocce colonizzate e di colture fungine (CCFEE, Culture Collection of Fungi From Extreme Environments) da esse isolate. La collezione è conservata presso il Laboratorio di Botanica Sistematica e Micologia del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche (DEB), Università degli Studi della Tuscia, Viterbo (I).
Tale collezione, unica al mondo, è nata alla fine degli anni ’80 come frutto delle ricerche micologiche svolte in Antartide nell’ambito del PNRA (Programma Nazionale per le Ricerche in Antartide); essa include campioni raccolti nel corso di oltre 20 anni di spedizioni italiane in Antartide, per la maggior parte provenienti dalle aree deglaciate della Terra Vittoria, e numerosi ceppi donati nel 2000 da I.E. Friedmann (Florida State University), lo scopritore della vita endolitica nei deserti. Essa ospita ceppi fungini antartici, isolati da vari substrati quali suolo, muschi, licheni e, soprattutto, rocce colonizzate da comunità di funghi e licheni criptoendolitici, che crescono cioè all’interno della roccia, immediatamente al di sotto della superficie. Attualmente la collezione conta circa 1000 ceppi fungini, numero destinato a crescere grazie a nuovi isolamenti effettuati da rocce provenienti da ambienti estremi di tutti e sette i continenti (ad es. Himalaya indiano, Ande, Alpi, Salaar boliviano, deserti australiano ed algerino) ottenute grazie alla collaborazione di alpinisti, guide e viaggiatori. La collezione si arricchisce continuamente anche grazie alle collaborazioni ed agli scambi con altri centri di ricerca ed Università italiane e straniere.
La CCFEE ospita funghi filamentosi, lieviti e funghi neri meristematici; questi ultimi, fortemente melanizzati, sono capaci di tollerare valori estremi di temperatura, irraggiamento e stress osmotico. La loro incredibile resistenza è dovuta ad alcuni caratteri morfologici e fisiologici; a causa della loro scarsa differenziazione il loro studio sistematico richiede necessariamente l’applicazione di tecniche molecolari. Tutti i dati relativi alla collezione sono schedati in un database in formato Access.

Le attività della Sezione comprendono:

  • conservazione a -20°C delle rocce in sacchetti per campionamento sterili, opportunamente etichettati;
  • isolamento, classificazione (morfologica e molecolare);
  • conservazione dei microfunghi isolati nella CCFEE sia su agar slant che in forma congelata (-80°C);
  • conservazione dei lieviti in forma liofilizzata.

Diverse linee di ricerca gravitano intorno alla collezione, tra cui ricordiamo gli studi di “biodiversità ed evoluzione” e quelli di “adattamento e sopravvivenza”. In particolare i funghi meristematici neri sono oggetto di indagini molecolari basate sullo studio delle regioni ITS, LSU, SSU dell’rDNA nucleare e mtSSU dell’rDNA mitocondriale. Gli studi di filogenesi molecolare hanno consentito attualmente di descrivere 6 nuovi generi e 11 nuove specie e di far luce sui processi evolutivi che hanno portato all’adattamento in condizioni estreme. Inoltre, studi dedicati hanno dimostrato la capacità di questi organismi in condizioni spaziali simulate e reali. Nell’ambito del programma LIFE (LIchens and Fungi Experiment), alcuni ceppi antartici sono stati, infatti, esposti in condizioni spaziali reali per un periodo di 1,5 anni all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Una volta recuperati, la loro sopravvivenza è stata testata attraverso analisi colturali, colorometriche e con tecniche di PCR. I risultati di questo esperimento costituiscono un contributo significativo al fine di chiarire la possibilità di trasferimento interplanetario della vita.

Responsabile scientifico
Dr Laura Selbmann
email selbmann@unitus.it

Contatti
onofri@unitus.it
tel. +39 0761 357012

Dove siamo
Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche
Università degli Studi della Tuscia
Largo dell’Università snc 01100
Viterbo

Orari
Al momento non esiste un’esposizione, ma i laboratori sono visitabili su richiesta.

Università di messina

CIBAN

Dal 1990 il Dipartimento Scienze Biologiche ed Ambientali (DSBA), ex Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina (DBAEM), dell’Università di Messina ospita una collezione di ceppi batterici isolati da campioni prelevati nel corso di diverse spedizioni italiane in Antartide (a partire dall’Estate Australe 1989/90).  Allo scopo di valorizzare i ceppi che ne fanno parte, nel marzo del 2006 una convenzione tra il Museo Nazionale dell’Antartide (MNA) “Felice Ippolito” ed il DBAEM ha stabilito l’istituzione di una sezione tematica distaccata del MNA (Sede di Genova), presso l’Università di Messina, che ospitasse la Collezione Italiana Batteri Antartici (CIBAN) e svolgesse le seguenti attività:

  • Conservazione dei ceppi batterici in contenitori adeguati in ambienti idonei ed accessibili;
  • Classificazione dei microrganismi sino al livello tassonomico più vicino possibile a quello di genere e ove possibile anche di specie.
  • Inserimento nell’apposito database del Museo dei dati relativi ai reperti (località di raccolta con coordinate geografiche, data di raccolta, numero identificativo del campione / sigla, descrizione di campagna se esistente, quantità del campione, classificazione).
  • Disponibilità a far visitare la sezione o disponibilità nella divulgazione a scuole ecc.
  • Predisposizione di una relazione annuale sulle attività svolte e consuntivo economico.

La CIBAN è una delle poche collezioni al mondo dedicate ai batteri antartici eterotrofi e possiede un inestimabile valore scientifico per lo studio e la conservazione della biodiversità antartica. L’importanza delle collezioni di campioni biologici antartici è stata riconosciuta recentemente nel corso del XXXIII Antarctic Treaty Consultative Meeting (Punta del Este, Uruguay, 3-14 May 2010). Le collezioni di colture costituiscono, infatti, un deposito di cellule viventi, genomi e potenziali informazioni sulle funzioni dei sistemi biologici a disposizione della ricerca scientifica di base e applicata. Esse consentono, inoltre, di poter utilizzare i ceppi per propositi non considerati al momento del loro deposito all’interno della collezione.
La CIBAN è stata, e continua a essere, oggetto di ricerche in campo ecologico e biotecnologico. In particolare, i ceppi della collezione sono utilizzati per lo studio della biodiversità batterica in Antartide (applicando metodi d’identificazione a livello molecolare), nonché delle interazioni antagonistiche che intercorrono tra le diverse specie in analisi. Un altro campo d’indagine prevede la determinazione delle caratteristiche morfologiche, biochimiche e fisiologiche (caratterizzazione fenotipica) dei ceppi ritenuti più interessanti.
I ceppi della CIBAN rappresentano, inoltre, un’importante risorsa per la biodiscovery. Essi vengono, ad esempio, sottoposti a screening per la biodegradazione d’inquinanti organici (quali idrocarburi e policlorobifenili) a bassa temperatura. Infatti, il Trattato Antartico vieta l’introduzione di specie alloctone e, dunque, ceppi con capacità degradative potrebbero essere adoperati per il risanamento di ambienti antartici inquinati.
Non meno importante è lo studio delle loro capacità di produrre biomolecole utili (quali antibiotici, enzimi ed esopolisaccaridi) da sfruttare in campo industriale. In particolare, ceppi della collezione isolati da spugne antartiche hanno mostrato di possedere attività antibiotica nei confronti di Bukholderia cepacia, un patogeno opportunista coinvolto nella fibrosi cistica, grazie alla produzione di composti volatili.
I risultati ottenuti sono pubblicati su riviste d’interesse nazionale ed internazionale, nonché oggetto di comunicazioni a congresso e tesi di laurea e dottorato.
Ad oggi la CIBAN accoglie un cospicuo numero di ceppi batterici isolati da campioni di diversa natura (acqua, sedimenti ed  organismi  marini; acqua lacustre; neve) prelevati in diversi siti antartici, quali ad esempio Baia Terra Nova, Dry Valleys, Dome C, Byers Peninsula.

I ceppi della Collezione sono conservati, in duplicato, a +4°C in tubi in Pyrex su terreno Marine Agar 2216 (MA, Difco) a “becco di clarino”. Per motivi di sicurezza, i due duplicati sono posti in termostati distinti. Una delle due copie viene usualmente utilizzata come collezione di lavoro per procedere eventualmente con le analisi di interesse; l’altra è adoperata esclusivamente al momento del controllo periodico della vitalità delle colture (ogni 4-6 mesi). Il controllo viene effettuato procedendo con una prima semina in piastra per accertare la purezza dei ceppi e con un loro nuovo trapianto in provetta.  Nel caso in cui i ceppi non risultino puri, si provvede a ripurificarli, effettuando alla fine idonee prove fenotipiche per confermarne la purezza.
I ceppi della Collezione, come stabilito nella convenzione, vengono anche mantenuti a lungo termine in duplicato a –80°C, allestendo in appositi cryovials delle colture in Marine Broth (MB, Difco) addizionato con glicerolo (20%, v/v). Tale metodica, com’è noto, consente di recuperare, se necessario, quei ceppi che nel corso dei trapianti periodici non mostrano alcuna crescita o crescono con difficoltà. 

Responsabile scientifico
Prof. Emilio De Domenico
tel. +39 090 6765527
email edd@unime.it

Dove siamo
Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali
Sezione di Ecologia Microbica e Biotecnologie
Università degli Studi di Messina
Viale F. Stagno d’Alcontres, 31 (4° Piano)
Messina

Orari
Al momento non esiste un’esposizione, ma i laboratori sono visitabili su richiesta.

Università di trieste

Licheni Antartci

VICTORIA un sistema di ricerca on-line sui licheni antarticisviluppato nell’ambito del Programma Nazionale Italiana per Ricerche in Antartide (PNRA).

Biologia – Genova

Centro studi
V.le Benedetto XV, 5

16132 Genova – Italia
tel. +39 010 3538329
email: stefano.schiaparelli@unige.it

 

Scienze della Terra – Siena

Centro studi & Esposizione
Via del Laterino, 8

53100 Siena – Italia
tel. +39 0577 233893
email: mna@unisi.it

 

Storia dell’Esplorazione –
Sedimentologia Marina – Trieste

Centro studi & Esposizione
Via E. Weiss, 21

34128 Trieste – Italia
tel. +39 040 5582047
email: museoantartide@units.it