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I tesori del Museo Nazionale dell’Antartide: interviste tematiche rivolte agli insegnanti ed allievi delle scuole superiori di I e II grado  inerenti la ricerca in Antartide a partire dalle collezioni dei reperti conservate presso il Museo Nazionale dell'Antartide.


Climate in Antarctica from Sediments and Tectonics

CLAST è una applicazione per iPad didattica e interattiva, sviluppata per spiegare argomenti di Geologia e Scienze della Terra.


 

Darwin - L'origine delle specie
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Flexhibit

Far lavorare gli studenti come se fossero dei piccoli scienziati che organizzano una mostra sulle scienze polari.


 

Data: 
31/01/2014

Luigi Michaud

Nato il 5 ottobre 1974, laureato in Scienze Biologiche nel 2001, ha conseguito il dottorato in “Scienze Ambientali: Ambiente Marino e Risorse” nel 2007, ha prestato la sua proficua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali dell’Università di Messina. Ha collaborato attivamente con il Museo Nazionale dell’Antartide - Sezione di Genova poiché ha curato la collezione Italiana di Batteri Antartici (CIBAN) isolando oltre 1000 ceppi batterici.
Io purtroppo ho avuto occasione di conoscerlo solo telefonicamente, ma posso solo ricordare l’entusiasmo e l’orgoglio che esprimeva parlando della sua ricerca. Qualche giorno prima della sua partenza per la XXIX spedizione in Antartide, la sua sesta Campagna, aveva inviato, insieme alla moglie Angela, un aggiornamento dell’elenco dei ceppi batterici catalogati e conservati presso l’Università di Messina. Proprio insieme alla moglie Angela Lo Giudice, aveva partecipato alla sua prima spedizione antartica, la XX (2004-2005), a Mario Zucchelli Station.
L’apporto al MNA – Sezione di Genova è stato sicuramente significativo e non posso che ringraziare chi, come il dott. Michaud, collabora, per pura passione scientifica, all’aumento delle conoscenze della biologia antartica.

Maria Angela Masini
Direttore della Sede di Genova

A queste parole si uniscono
Giuseppe Orombelli (Presidente del MNA), Carlo Alberto Ricci (Direttore della Sede di Siena) e Nevio Pugliese (Direttore della Sede di Trieste)

 

Luigi Michaud era una persona prorompente e dinamica, un turbine inarrestabile d’iniziative sia scientifiche sia sociali, impossibile da non notare all’interno di un gruppo. Aveva la fortuna di condividere tutto con la moglie Angelina Lo Giudice, sia la vita familiare sia il lavoro all’Università degli Studi di Messina. Qui, all’interno del Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali curava, oltre a vari incarichi accademici, anche la Collezione Italiana Batteri Antartici (CIBAN) che rappresenta una delle collezioni distaccate più importanti del Museo Nazionale dell’Antartide “Felice Ippolito”, un fiore all’occhiello per la ricerca sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Attorno a questa collezione ruotava gran parte dell’attività scientifica di Luigi e quasi tutti i circa 1000 ceppi batterici conservati all’interno della CIBAN sono stati isolati da campioni di acqua marina e lacustre, sedimento e spugne raccolti in gran parte direttamente da Luigi in Antartide, nel corso di diverse spedizioni scientifiche. Queste sono avvenute sia nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), sia nell’ambio di collaborazioni con gli Stati Uniti, la Spagna, il Belgio e la National Science Foundation americana, come testimoniato dalle numerosissime pubblicazioni scientifiche in cui Luigi era primo autore o coautore, sempre insieme ad Angelina.
L’enorme passione per il mare ha spinto Luigi a cercare di raccogliere i campioni di cui aveva bisogno per le ricerche non solo in remoto, utilizzando vari strumenti di campionamento, ma anche direttamente, con le proprie mani, in immersione, colmando così quella che era percepita come una lacuna nella propria attività di ricerca. Era, infatti, inaccettabile per Luigi non riuscire a vedere direttamente e campionare gli organismi che ospitavano le comunità batteriche da lui studiate, le spugne. Purtroppo, la stessa scintilla di passione che ha caratterizzato tutta la vita scientifica di Luigi è stata anche la causa del tristissimo evento occorso.
Luigi ha condotto tutta la sua vita di ricercatore al massimo, con un entusiasmo invidiabile, con attivismo, curiosità e caparbietà, tutte caratteristiche di un Ricercatore di altissimo livello. L’unica consolazione che rimane a coloro che ha lasciato è la consapevolezza che Luigi ha fatto ciò che amava fino all’ultimo. E’ per questo motivo e per il ricordo del suo entusiasmo per la ricerca che dobbiamo continuare ad andare avanti ricordandolo come un esempio per tutti noi.

Ciao Luigi
Stefano

Stefano Schiaparelli (MNA – Sezione di Genova)