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I tesori del Museo Nazionale dell’Antartide: interviste tematiche rivolte agli insegnanti ed allievi delle scuole superiori di I e II grado  inerenti la ricerca in Antartide a partire dalle collezioni dei reperti conservate presso il Museo Nazionale dell'Antartide.


Climate in Antarctica from Sediments and Tectonics

CLAST è una applicazione per iPad didattica e interattiva, sviluppata per spiegare argomenti di Geologia e Scienze della Terra.


 

Darwin - L'origine delle specie
Darwin - L'origine delle specie
Darwin - L'origine delle specie
Flexhibit

Far lavorare gli studenti come se fossero dei piccoli scienziati che organizzano una mostra sulle scienze polari.


 

Data: 
01/08/2014

E’ noto che, per il riscaldamento climatico in corso, la Criosfera, cioè l’insieme di tutti i ghiacci terrestri, è in crisi. Tutti i maggiori gruppi di ghiacciai montani e polari sono in regresso ed anche le due grandi calotte glaciali di dimensioni continentali (ice sheets) sono complessivamente in perdita di volume e di massa, contribuendo alla risalita del livello medio degli oceani. Particolarmente preoccupante è la riduzione dei ghiacci marini artici. L’Oceano Artico è perennemente coperto al suo centro da ghiacci marini pluriennali, con uno spessore medio di circa 4 m, mentre alla sua periferia stagionalmente si forma e si dissipa il ghiaccio marino annuale, con uno spessore di circa 1 m.  L’estensione minima dei ghiacci artici alla fine dell’estate (settembre), dal 1979 al 2013 è diminuita del 14% ogni decennio. Nel settembre 2012 è stato toccato il minimo, con una riduzione del 50% rispetto alla media 1979-2000.  Di questo passo si teme che in pochi decenni l’Oceano Artico sarà totalmente libero dai ghiacci nei mesi estivi. Anche l’estensione media annuale dei ghiacci marini artici è diminuita del 4% al decennio e il loro spessore si ritiene sia diminuito di oltre mezzo metro al decennio.

A differenza dei ghiacci marini artici, propri di un bacino circondato e protetto da masse continentali, quelli circum-antartici, esposti interamente ai violenti venti e al moto ondoso dell’Oceano Meridionale,  sono quasi interamente costituiti da ghiaccio annuale, che si forma e si dissipa stagionalmente ed hanno quindi uno spessore di circa 1 m. Negli ultimi decenni la loro estensione media è cresciuta dell’1,5% e proprio nel 2012 hanno raggiunto un’estensione massima superiore del 5% alla media 1979-2000. Il fenomeno è fortemente asimmetrico, con un forte aumento  lungo le coste dell’Antartide orientale (la porzione maggiore del continente) ed una accentuata diminuzione lungo quelle dell’Antartide occidentale. Comunque il comportamento in controtendenza, cioè il lieve aumento dei ghiacci marini antartici, pone un problema in una situazione di riscaldamento globale. Varie ipotesi sono state avanzate, attribuendo anche l’aumentata estensione dei ghiacci marini antartici al cambiamento climatico, ad esempio chiamando in causa l’aumento delle precipitazioni nevose, connesso all’aumento della temperatura atmosferica.  Ma un recente studio di Eisenman, Meier e Norris, apparso sulla rivista online The Cryosphere  (www.the-cryosphere.net/8/1289/2014/) mette in dubbio questa crescita che potrebbe essere sovraestimata,  per un errata elaborazione dei dati da satellite, dai quali sono derivate le misure della estensione dei ghiacci marini. L’argomento è anche ripreso e discusso da Nature ( www.nature.com/news/error-discovered-in-antarctic-sea-ice-record-1.15605...)   e da altri articoli online (scripps.ucsd.edu/news/has-antarctic-sea-ice-expansion-been-overestimated).     

Giuseppe Orombelli