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I tesori del Museo Nazionale dell’Antartide: interviste tematiche rivolte agli insegnanti ed allievi delle scuole superiori di I e II grado  inerenti la ricerca in Antartide a partire dalle collezioni dei reperti conservate presso il Museo Nazionale dell'Antartide.


Climate in Antarctica from Sediments and Tectonics

CLAST è una applicazione per iPad didattica e interattiva, sviluppata per spiegare argomenti di Geologia e Scienze della Terra.


 

Darwin - L'origine delle specie
Darwin - L'origine delle specie
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Flexhibit

Far lavorare gli studenti come se fossero dei piccoli scienziati che organizzano una mostra sulle scienze polari.


 

Data: 
28/02/2013

111 meteoriti per un peso complessivo di oltre 10 kg è il prezioso bottino di rocce extraterrestri recuperato tra i ghiacci antartici da tre ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra di Pisa durante la XXVIII Campagna Antartica del Programma Nazionale delle Ricerche in Antartide (PNRA), 2012-2013. Tra queste si evidenziano due meteoriti rarissime conservate presso la sede di Siena del Museo Nazionale dell'Antartide: una condrite carboniosa di composizione solare e una costituita da un frammento della superficie della Luna. Dal 27 novembre 2012 al 6 gennaio 2013, con il supporto fornito dalla stazione italiana estiva Mario Zucchelli (MZS) nella Baia Terra Nova, con temperature medie di -20°C e venti di oltre 50 km l'ora, Agnese Fazio, Maurizio Gemelli e Luigi Folco hanno esplorato numerose aree di ghiaccio blu del plateau polare dove le meteoriti vengono concentrate dalla dinamica glaciale.

Queste aree, dette trappole per meteoriti, fanno dell'Antartide un terreno privilegiato per le ricerche di materia extraterrestre. Le meteoriti, frammenti di asteroidi comete e pianeti, verranno studiate dai ricercatori del progetto di ricerca nazionale del PNRA intitolato "Meteoriti Antartiche" (responsabile: Luigi Folco ) per estrarne nuove informazioni sull’origine del Sistema Solare avvenuta 4.6 miliardi di anni fa.

In evidenza

Sulla base delle analisi petrografiche preliminari dei campioni di meteorite che già sul terreno sembravano molto interessati, si può concludere che uno di questi è una condrite carboniosa con composizione solare (circa 70 grammi) e che un secondo è una meteorite lunare (circa 90 grammi). Si tratta di meteoriti rarissime (poche decine sugli oltre cinquanta mila meteoriti presenti nelle collezioni di tutto il mondo) di grande valore scientifico e museale. La meteorite di composizione solare. La meteorite con composizione solare appartiene a un gruppo di meteoriti dette condriti carboniose. Si tratta di materiale molto primitivo, autentici residui della materia che costituiva la nebulosa solare da cui, 4.6 miliardi di anni fa, si è formato il Sole e tutti gli altri corpi celesti che gli obitano intorno. Studiare meteoriti come questa significa definire quale sia la composizione chimica originaria del Sistema Solare e, in particolare, identificare quali fossero i composti inorganici e organici della nebulosa solare.

E' documetato che le meteoriti carboniose simili a quella trovata hanno permesso di identificare numerosi composti organici primordiali considerati da alcuni scienziati i mattoni della vita. La meteorite lunare. Al di là del grande fascino di provenire dal nostro bel satellite, le meteoriti lunari sono di grande rilievo scientifico perché hanno permesso di comprendere meglio la geologia della Luna e hanno di fatto esteso l'inventario delle rocce presenti sulla superficie lunare. L'insieme dai dati raccolti dallo studio delle meteoriti lunari e dei campioni raccolti nel corso delle missioni Luna e Apollo degli anni 60-70 ha permesso di concludere sulla origine da impatto della luna, sul fatto che in origine la luna fosse avvolta da un oceano magmatico globale, e che successivamente sia stata oggetto di un bombardamento di asteroidi e comete cataclismatico. Gli scienziati oggi pensano che questi ultimi due scenari siano stati la norma nelle prime fasi di formazione dei pianeti rocciosi, compresa la Terra.

Un altro motivo di interesse per le meteoriti lunari è che il nostro bel satellite è obiettivo di numerose missioni spaziali di varie agenzie spaziali nazionali programmate per i prossimi 30 anni (circa 20 tra definite e in sviluppo). La disponibilià di materiale che rappresenti il suolo lunare serve ad esempio come base per la costruzione della strumentazione a bordo delle sonde spaziali, e per l'interpretazione dei dati acquisiti.

Luigi Folco
Petrologia e Petrografia Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa
Via S. Maria 53 56126 Pisa, Italia tel: + 39 050 2215791 fax: +39 050 2215800
Skype: luigifolco